COMUNICATO STAMPA - 13 SETTEMBRE 2025

Pubblicato il 13 settembre 2025 alle ore 17:32

E’ successo tutto nella serata di venerdì 11 luglio, a Marotta di Mondolfo. Un uomo sulla settantina, animato da vecchie acredini, prende in mano la sua pistola e con un colpo secco uccide, a sangue freddo, sua cognata, vedova di suo fratello e ferisce la di lei figlia, sua nipote. L’accaduto avviene in un casolare, dopo una lite avvenuta con quest’ultima per l’eccessivo “chiacchiericcio” e durante i festeggiamenti per il compleanno della piccola di cinque anni, nipote della deceduta.

 

Dopo la furia omicida, l’uomo si barrica ancora vicino al corpo morente della cognata e manifesta i suoi intenti suicidi. Grazie alle lunghe trattative messe in atto dal Comandante della Stazione dei Carabinieri di Marotta, e dal Comandante della Compagnia di Carabinieri di Fano, l’uomo si arrende e viene prontamente bloccato dai militari della Sezione Radiomobile di Fano, che adoperano il taser, strumento utilissimo ed in uso solo al personale di quel reparto.

 

Ma non solo. Anche una mamma, resasi immediatamente conto della tragedia, raccoglie tutti i bambini, uno a uno, e li mette al riparo, cercando di proteggerli da quell’angoscia inevitabile e di cui ancora, lei stessa, non ne conosceva l’epilogo.

 

E’ l’ennesimo orrore che lacera la comunità di Marotta e di tutta la nostra Provincia. In un momento di gioia, come quello di un compleanno, in una ricorrenza felice, ecco che la furia omicida prende il sopravvento e diventa agghiacciante. Una tragedia che poteva degenerare in una carneficina e per di più di anime innocenti. Desidero esprimere il mio apprezzamento ai militari che hanno operato per il loro intervento tempestivo ma il mio sentito plauso va anche a quella mamma che ha messo in salvo quei piccoli, il suo sangue freddo e la sua forza d’animo non sono doti comuni” così commenta in una nota Marco Ravizzone, Segretario Generale per la Provincia di Pesaro e Urbino.

 

Siamo alla deriva, il gesto è di una crudeltà indicibile ed ogni giorno va sempre peggio. Anche io desidero complimentarmi con i colleghi per la loro professionalità e per il coraggio che hanno dimostrato, e per quel senso del dovere non comune e che rende tanto onore alla nostra istituzione” così conclude in una nota anche Paolo Paolini, Segretario Provinciale Aggiunto Unarma Pesaro e Urbino.

ata di venerdì 11 luglio, a Marotta di Mondolfo. Un uomo sulla settantina, animato da vecchie acredini, prende in mano la sua pistola e con un colpo secco uccide, a sangue freddo, sua cognata, vedova di suo fratello e ferisce la di lei figlia, sua nipote. L’accaduto avviene in un casolare, dopo una lite avvenuta con quest’ultima per l’eccessivo “chiacchiericcio” e durante i festeggiamenti per il compleanno della piccola di cinque anni, nipote della deceduta.

 

Dopo la furia omicida, l’uomo si barrica ancora vicino al corpo morente della cognata e manifesta i suoi intenti suicidi. Grazie alle lunghe trattative messe in atto dal Comandante della Stazione dei Carabinieri di Marotta, e dal Comandante della Compagnia di Carabinieri di Fano, l’uomo si arrende e viene prontamente bloccato dai militari della Sezione Radiomobile di Fano, che adoperano il taser, strumento utilissimo ed in uso solo al personale di quel reparto.

 

Ma non solo. Anche una mamma, resasi immediatamente conto della tragedia, raccoglie tutti i bambini, uno a uno, e li mette al riparo, cercando di proteggerli da quell’angoscia inevitabile e di cui ancora, lei stessa, non ne conosceva l’epilogo.

 

E’ l’ennesimo orrore che lacera la comunità di Marotta e di tutta la nostra Provincia. In un momento di gioia, come quello di un compleanno, in una ricorrenza felice, ecco che la furia omicida prende il sopravvento e diventa agghiacciante. Una tragedia che poteva degenerare in una carneficina e per di più di anime innocenti. Desidero esprimere il mio apprezzamento ai militari che hanno operato per il loro intervento tempestivo ma il mio sentito plauso va anche a quella mamma che ha messo in salvo quei piccoli, il suo sangue freddo e la sua forza d’animo non sono doti comuni” così commenta in una nota Marco Ravizzone, Segretario Generale per la Provincia di Pesaro e Urbino.

 

Siamo alla deriva, il gesto è di una crudeltà indicibile ed ogni giorno va sempre peggio. Anche io desidero complimentarmi con i colleghi per la loro professionalità e per il coraggio che hanno dimostrato, e per quel senso del dovere non comune e che rende tanto onore alla nostra istituzione” così conclude in una nota anche Paolo Paolini, Segretario Provinciale Aggiunto Unarma Pesaro e Urbino.

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