Nelle ultime settimane sta circolando sempre con più insistenza la notizia di un importante progetto di riorganizzazione della struttura territoriale dell’Arma dei Carabinieri. L’iniziativa – di cui si è venuti a conoscenza tramite canali Sindacali Nazionali – includerebbe un rafforzamento delle sezioni con maggiore capacità operativa sul territorio, come le Aliquote/Sezioni Radiomobile. Ancora più interessante è il fatto che la Legione Carabinieri Marche sembrerebbe essere stata scelta come capofila in questo percorso di sperimentazione, fungendo da progetto pilota.
Due tipi di Stazioni: “residenziali” e “operative”
Uno degli elementi che sta generando più discussione riguarda le Stazioni Carabinieri. Secondo le informazioni raccolte, molte Stazioni considerate a minore impegno operativo vedrebbero una riduzione dell’organico e verrebbero ridefinite come “Stazioni residenziali”. Le restanti, invece, assumerebbero il ruolo di “Stazioni operative”, con maggior peso e funzione sul territorio.
Non solo: la riorganizzazione coinvolgerebbe anche diverse Centrali Operative in varie Compagnie distaccate, con una rimodulazione delle funzioni e degli assetti.
Il tema della carenza di personale: la vera questione di fondo
Qui arriva la parte forse più delicata. Da tempo UNARMA Marche denuncia una carenza di personale che definire “cronica” non è affatto eccessivo. Le Stazioni, in particolare, riescono a garantire il servizio solo grazie alla straordinaria dedizione dei Carabinieri presenti, spesso costretti a ritmi e carichi di lavoro che vanno ben oltre la normalità.
Un dato reale — e non una sensazione o un’opinione — lo conferma chiaramente: nell’ultimo anno alla Legione Marche sono state assegnate poche unità. A fronte di un fabbisogno che – tra pensionamenti e trasferimenti fuori regione – ammonterebbe verosimilmente a diverse centinaia di unità. Le promesse di intervento e potenziamento, più volte ribadite pubblicamente dai vertici dell’Arma, sembrano ad oggi non tradursi in misure concrete.
L’impatto umano: tra lavoro e vita personale
Un aspetto troppo spesso trascurato nei dibattiti pubblici è quello umano. Tra i militari circola infatti una preoccupazione molto concreta: eventuali movimenti interni, spostamenti, riassegnazioni — come incideranno sulla vita familiare? Sui turni? Sulla gestione degli orari? Non si parla di semplici numeri, ma di persone in uniforme con famiglie, figli, impegni e legami sul territorio.
Per questo motivo, la Segreteria Regionale ha chiesto formalmente un incontro con il Comandante della Legione Carabinieri, con l’obiettivo di instaurare un dialogo sincero e costruttivo. L’intento è semplice e allo stesso tempo fondamentale: comprendere a fondo finalità e conseguenze del progetto e poter offrire risposte concrete e rassicurazioni al personale coinvolto.
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